Rose e Scorpius_Un nuovo Amore_

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**Momi--Swan**
view post Posted on 5/12/2008, 20:14




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1° Capitolo
"Arrivo"



Di ritorno ad Hogwarts. Finalmente il quinto anno.
Rose era eccitatissima. Quest'anno avrebbe sostenuto i tanti attesi G.U.F.O. e non voleva deludere sua madre. Si sarebbe impegnata più del solito, non sarebbe andata a Hogsmeade, se fosse stato necessario. Certo, sperava però che a questo non sarebbe dovuta arrivare, dopotutto qualche ora lontano dal castello le avrebbe senz'altro fatto bene.
Anche per Scorpius era bello essere tornato a scuola. Naturalmente non era per la scuola o per gli esami, ma perchè avrebbe rivisto lei. Quella ragazza, che da quando erano arrivati il primo giorno a Hogwarts, aveva popolato i suoi sogni. Colei, per cui, era sicuro, si sarebbe fatto rinnegare anche dal padre. Ma suo padre non era così, era molto diverso dal nonno. Non l’aveva rinnegato neanche, quando, il primo anno era stato smistato per Grifondoro e non per Serpeverde, anzi, si era dimostrato molto contento, perché non voleva vedere suo figlio diventare come lui, durante gli anni di Hogwarts. Il nonno no, erano cinque anni che non voleva più vedere il nipote, faceva addirittura finta di non averlo. Quando qualche amico gli chiedeva come stava il piccolo Scorpius, assumeva un’area di finta ignoranza e diceva la solita frase:”Io non ho nipoti, non so di chi tu stia parlando!”. Non era per niente facile avere come nonno Lucius Malfoy.
Scesero dal treno, e , mentre, i ragazzi del primo anno andavano verso il lago con la professoressa Caporal, quelli dal secondo in giù si diressero verso le carrozze. Nessuno dei ragazzi, con loro grande dispiacere, poteva vedere i Thestral.
Rose, Lily, Albus, James e Hugo si avvicinarono alla prima carrozza. Tutti i ragazzi li guardavano con ammirazione. Dopotutto non era un segreto che i loro genitori avevano salvato il mondo magico da Lord Voldemort. Anche Scorpius li guardava così. Non si era ancora abituato ad essere il miglior amico di Albus. Naturalmente, neanche lui sapeva la sua infatuazione per la cugina. Scorpius non aveva avuto il coraggio di dirglielo. Aveva troppa paura che glielo dicesse, e che Rose non gli avrebbe più rivolto la parola. Per ora si accontentava che lei gli parlasse quando si trovavano al tavolo e a lezione insieme. Rose, dal canto suo, non si era ancora accorta dell’infatuazione di Scorpius. Anzi, non si era neanche accorta che a scuola, persino nella casa di Serpeverde, molti ragazzi si erano innamorati di lei. Non era molto interessata ai ragazzi, spesso non li guardava neanche. Le sue giornate passavano all’insegna dello studio e di partite a scacchi con Lily. Anche se la cugina era due anni più piccola, andavano molto d’accordo e tra loro non avevano segreti. Proprio come lo erano state le loro mamme. Anche se, come loro, si trovavano in disaccordo sul Quidditch. Lily, come Ginny, l’adorava ed era una bravissima cacciatrice. Rose, invece, come Hermione, non ci trovava nulla di speciale, anzi aveva sempre paura di veder volare giù dalla scopa qualcuno.
Arrivarono in Sala Grande, e tutti e tre i Potter e i due Weasley, con l’aggiunta di Scorpius, che non si separava un attimo da Albus, si sedettero vicini ai posti riservati ai nuovi. Da un angolo della tavola dei professori, gli fecero un segno di saluto Neville e Hagrid. La professoressa McGranitt, dallo scranno su cui era seduta, fece loro un sorriso speciale.
Lo smistamento durò poco più di dieci minuti, e alla fine, quando anche Zlata Zlatisti, si unì al tavolo di Corvonero, apparvero le pietanze, sui quali tutti si buttarono voraci. Quando anche l’ultimo pasticcino alla liquirizia fu scomparso, la McGranitt si alzò e fece il suo discorso:
“Come tutti sapete, è vietato l’ingresso nella Foresta Proibita. Mi auguro che gli allievi più grandi diano il buon esempio ai nuovi arrivati. Bene potete andare”.
Rose e Albus, che erano i due prefetti di Grifondoro, chiamarono tutti i Grifondoro e li condussero nella torre.
“Oh! Finalmente! Non vedevo l’ora di sistemarmi”. Rose uscì dalla valigia tutti i suoi vestiti e li ripose nell’armadio. Poi prese le foto e i libri e li ripose sul comodino. Si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte.
Quella notte, lo sognò per la prima volta.
Scorpius sistemò sul comodino, l’ultima foto fatta l’anno prima, dove posavano lui, Albus, James, Lily, Hugo e Rose. Quando Albus entrò in bagno per cambiarsi, accarezzò con un dito la figura di Rose. Non vedeva l’ora di rivederla l’indomani a lezione.
Ancora una volta, quella notte la sognò.

**Momi--Swan**

Edited by _LadyMary_ - 31/12/2008, 18:33
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 6/12/2008, 17:42




2° Capitolo
"Primo giorno"




La mattina arrivò presto. Nel dormitorio femminile, Rose fu la prima a svegliarsi. Era sempre stata una ragazza mattiniera, perché non le piaceva aspettare il suo turno per il bagno. Poi, era ancora scossa per il sogno. Non aveva mai pensato o sognato ragazzi, né tantomeno lui. Scosse la testa per allontanare quel pensiero- prese l’uniforme e andò a lavarsi.
Nel dormitorio maschile, anche Scorpius si svegliò. Sorrise, ripensando al sogno di quella notte. Era stato ancora più vivido del solito, tanto che gli sembrava di viverlo davvero. Si vesti, prese la cartella e uscì.
Fu il primo dei maschi a scendere in Sala Comune. Era la prima volta che succedeva, e gli venne da ridere. Di solito era l’ultimo a svegliarsi, ma se lo faceva, era solo grazie ai rumori spaccatimpani che faceva Albus con la bacchetta.
La trovò lì, con il solito libro in mano, a leggere o a studiare.
“Ciao Scorpius!”
Scorpius non credette alle sue orecchie. Lo stava salutando. Lei, di sua iniziativa. Le altre volte era sempre stato lui a salutare per primo. Con il cuore a mille e leggero per la felicità, la guardò negli occhi.
“Ciao Rose”.
Con una nuova speranza, fece per avvicinarsi e sedersi vicino a lei, sulla poltrona. Proprio in quel momento però, arrivò Albus.
“Ciao Rose. Hey Scorp, come mai ti sei alzato cos’ presto stamattina?”
“Così. Non avevo molto sonno”. Il sorriso entusiasta era sparito dalle sue labbra, nel momento stesso in cui Rose aveva distolto gli occhi da lui, per tornare a leggere.
“Ah, ok. Beh andiamo a mangiare, tra un po’ inizieranno a scendere tutti. Rose tu vieni con noi?”
“No Al. Scendo tra un po’. Ci vediamo dopo”.
Nello stesso istante in cui Scorp e Al scomparvero dietro ilo ritratto della Signora Grassa, Rose tirò un sospiro di sollievo, e una miriade di domande iniziarono a prendere forma nella sua testa.
Perché Scorp aveva sorriso quando l’aveva salutato? E perché sembrava essersi rattristato quando era spuntato Al? Perché a lei interessavano le sue reazioni?
Fortuna che Lily era appena scesa.
“Rosie! Finalmente ti ho trovata!ma che fine avevi fatto?” esclamò esasperata.
“Sono sempre stata qui. Scendiamo a colazione, ho fame”. Non era vero. Aveva solo rivedere Scorpius , per capirci di più.
Rimase delusa. Appena preso il suo orario, il giovane Malfoy era corso alla sua prima lezione. Rose non toccò cibo, e anche lei, appena preso il suo orario scappò alla prima lezione. Era fortunata. Pozioni con il professor Clapp. Con lui, Scorpius.
Fu la seconda ad arrivare in classe, naturalmente dopo lui.
“Oh! Buongiorno signorina Weasley. Prego, si sieda vicino al signor Malfoy. Oggi si lavoro a coppie!” annunciò Clapp, lieto.
Per la seconda volta quel giorno, Scorpius non credette alle sue orecchie. Avrebbe lavorato in coppia con Rose, per due ore. Possibile che la fortuna l’avesse scelto due volte?
Guardò la sua compagna per capire se anche in lei, quella notizia, aveva fatto scaturire qualcosa. Non si sorprese nel vedere che era rimasta impassibile. Rose era famosa per il suo scarso interesse verso i ragazzi. Scorpius, però, non sapeva, che anche dentro di lei qualcosa stava cambiando, qualcosa che non si poteva fermare. Che la stava facendo impazzire, perché non riusciva a capire cosa fosse. Non l’aveva mai provato prima. Le faceva battere forte il cuore.
Le due ore passarono velocemente, e la preparazione della pozione era talmente impegnativa che i due ragazzi non ebbero neanche il tempo di scambiarsi gli orari.
Accadde però una cosa che, sia Rose che Scorpius, non avrebbero mai dimenticato.
Stavano per prendere entrambi l’elemento fondamentale per la riuscita della preparazione: la radice di mandragola. Le loro mani si sfiorarono. Un piccolo tocco, quasi impercettibile, che li fece arrossire entrambi. Come una scarica elettrica.
Al suono della campanella, Rose fu la prima ad uscire dall’aula.
Per tutto il resto della giornata, evitò chiunque, persino Lily. Aveva bisogno di stare sola. Voleva capire cosa le stesse succedendo, e non voleva parlarne con nessuno.
Scorpius, dal canto suo, fu su di giri tutto il giorno, e nessuno riusciva a capirne il motivo, né lui lo diceva.
Sentiva che da quel momento, tutto sarebbe andato per il meglio.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 12/12/2008, 20:25




3° Capitolo
Segreti


“Rose! Uffi, ma che ti prende?” Lily la guardava tristemente. Aveva notato, al contrario degli altri, il cambiamento repentino della cugina. Era così fin dal secondo giorno di scuola. Si rintanava del dormitorio, ogni volta che le lezioni finivano. Non scendeva mai in Sala Comune e non una volta, sebbene le giornate fossero ancora perfette, si era recata sotto la quercia del parco. Era il suo posto preferito.
“Lily, per una volta, credimi. Sto bene!” Mentre lo diceva, non guardò gli occhi della cugina. Sapeva che se lo avesse fatto, si sarebbe scavata la fossa con le sue stesse mani. Non era mai stata una brava attrice.
“Rose, anche se non mi guardi negli occhi, si capisce benissimo che stai mentendo!”
“Non sto mentendo!” Lily aveva sempre avuto il brutto vizio di farsi gli affari degli altri.
“Rosie stai calma! Sono solo preoccupata per te. Mi eviti e non lo sopporto. Mi mancano le nostre chiacchiere”. Le lacrime che si era ripromessa di non far cadere, iniziarono a scivolare sulle sue guance. Odiava mostrarsi debole, e con il dorso della mano le tolse di mezzo.
“Non ti evito. È solo che … che con i G.U.F.O. quest’anno non si scherza. Devo studiare se voglio superarli!” Ancora una volta stava mentendo. Non le piaceva farlo, ma non voleva neanche lasciar trapelare troppo la sua tempesta interiore.
“Ma fammi il piacere! La scuola è iniziata solo d due settimane, e agli esami mancano otto mesi e mezzo!” Dannazione! Stava perdendo la pazienza, e non era il modo migliore di far confidare la cugina.
“Lily io … io … non mi capisco neanche più da sola. Credimi non è te che sto cercando di evitare. È più la realtà che non voglio conoscere”. Le era costato più di quanto pensasse.
“Ma perché? Confidati Rosie!” Lily era disperata. L’idea che l’amica stesse male faceva soffrire anche lei e l’ignoranza la lacerava. Voleva capire, aiutarla, ma conoscendola sapeva che non si sarebbe confidata molto presto. Era molto orgogliosa.
Lasciando lì la cugina, Rose prese la cartella e tutti i libri che conteneva e uscì dalla Torre. Voleva restare sola e tranquillizzarsi, e la biblioteca era il luogo migliore per farlo. Un buon libro era sempre stato il suo rimedio preferito alla tristezza. Le faceva svuotare la mente e le permetteva di concentrarsi, proprio come sua madre.
Nel frattempo, nello spogliatoio della squadra di Quidditch di Grifondoro, anche Scorpius era stato messo alle strette da Albus. Anche Albus, infatti, si era reso conto che il comportamento dell’amico era più strano del solito.
Al contrario di Rose, però, Scorpius era molto più eccitato del solito. Non che non lo fosse prima, però ora la sua euforia si era estesa e Albus voleva essere partecipe.
“Scorp mi dici che ti prende? Sei più strano del solito!”
“Non mi prende niente Al! Che c’è ora non si può essere neanche felice?” Scorp era rimasto sorpreso. Al non era un ragazzo ficcanaso e sentirlo avanzare una domanda del genere, l’aveva spiazzato.
“No, no. Non dico che non devi essere felice! Vorrei solo saperne il motivo!” Perché non glielo voleva dire? Non era un reato condividere un po’ di allegria con il proprio migliore amico.
“Albus saranno pure fatti miei! E poi non c’è un motivo per cui sono felice. Lo sono e basta!” Ecco che iniziava a perdere la pazienza. Prima di scoppiare del tutto, prese il mantello e uscì all’aria aperta, lasciando l’amico a chiedersi perché avesse reagito in quel modo.
Scorp intraprese la via del castello. Aveva intenzione di andare in biblioteca per portarsi avanti con i compiti. I professori li stavano caricando. Quanto avrebbe voluto che l’anno passasse in fretta!
Era appena uscito dalla Torre, quando la vide. Anche lei stava scendendo al quarto piano. Forse la biblioteca era la sua meta.
Aveva intravisto il suo mantello quando le era passato accanto e un calore improvviso era sorto nel suo petto. Rose non sapeva come interpretarlo. Sapeva solo che ogni volta che vedeva il giovane Malfoy, le nasceva quella sensazione.
Poi seduta ad un tavolo della biblioteca, lo vide che si avvicinava.
“Ciao Rose! Posso sedermi qui?” Le chiese Scorp con aria euforica e al tempo stesso innocente.
“Si certo! Siediti pure!” Lo guardò confusa, mentre prendeva i libri.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 18/12/2008, 21:34




4 Capitolo
“Scoperta”



Improvvisamente a Rose era passata la voglia di studiare. Voleva continuare ad ammirare Scorpius. Non l’aveva mai osservato fisicamente, e solo ora si rendeva conto che era molto attraente-
I capelli biondi, non chiari come quelli del padre, ma un po’ più scuri, erano scompigliati e gli davano un’aria ribelle. Gli occhi grigio-azzurri sembravano mare liquido ed era impossibile non incantarsi guardandoli. Le labbra, tratto ereditato sicuramente dalla madre, erano carnose e rosse, e Rose, guardandole, provò una strana voglia di toccarle, per vedere quanto fossero morbide. I muscoli del petto, ben scolpiti per un quindicenne, risaltavano sotto il dolcevita bianco panna che gli stava a pennello. Ci volle una gran forza di volontà per spostare lo sguardo e ritornare agli occhi.
Non appena gli alzò, però, si accorse che anche lui la stava guardando, divertito. Rossa in volto dall’imbarazzo, distolse totalmente lo sguardo da Scorpius, e girandosi dall’altro lato, ritornò a leggere il suo libro.
Scorp, dal canto suo, sapeva a memoria ogni particolare del volto di Rose, appresi tutte le volte che si era ritrovato ad ammirarla in silenzio. Gli piaceva la ruga che si formava tra gli occhi ogni volta che era stupita, e le fossette che apparivano magicamente quando sorrideva, gli facevano tenerezza. Per non parlare degli occhi. Marroni, caldi, lucidi e la maggior parte delle volte sorridenti. Non si sarebbe mai stancato di guardarla.
Si era sempre costretto a non scendere oltre il viso, e anche lui, con grande forza di volontà ci era riuscito. Rose era una ragazza bellissima, ma non era principalmente il suo aspetto fisico ad attrarlo. Era molto intelligente, e sarebbe rimasto ore ad ascoltarla quando parlava di qualcosa che le interessava particolarmente.
“Allora Rose, che mi racconti?” Magari, secondo Scorp, intavolando una conversazione, Rose si sarebbe sentita più a suo agio.
“Hmm … che cosa dovrei raccontarti?” Ok, ora Rose non si trovava per niente a suo agio, anzi, era molto più nervosa.
“Boh … non so … scegli tu!” Com’era carina quando si imbarazzava.
“Non saprei. Fammi tu una domanda ed io ti rispondo!” Che cosa voleva sapere?
“Ok! Come va con i ragazzi?” Ora l’aveva messa alle strette. Rose era diventata rossissima.
“C-c-con i ragazzi? Non saprei. Cioè, c’è una ragazzo che mi piace … ma …”
L’aveva detto. Rose non riusciva a crederci. Aveva detto che c’era un ragazzo che le piaceva. E sapeva chi era. Ce l’aveva di fronte. Non credeva mai di riuscire ad accettare la realtà dei fatti. Ma l’aveva scoperto. Era stata così sciocca ll’inizio, eppure sua madre le aveva elencato tutte le sensazioni che provava quando guardava Scorp, dicendo che le aveva provate anche lei, quando era innamorata di Ron, suo padre.
Che bella sensazione, si sentiva libera. Libera perché ora non si doveva più nascondere.
Rossa di imbarazzo, guardò gli occhi di Scorpius. Ne rimase incantata. Erano stupendi ed esprimevano tante emozioni, tutte insieme. Sorpresa, paura, euforia, gioia, terrore.
Si accorse di aver detto troppo. Si girò e ritornò a leggere il suo libro. Improvvisamente sentì un leggero spostamento d’aria dietro di sé. Poi, due mani calde e pallide le presero i fianchi e la costrinsero a girarsi. I suoi occhi la guardavano sognanti e le sue guance erano tinte di un rosa leggero. Era talmente vicino che riusciva a sentire il suo profumo, buonissimo. Sapeva di lillà, fresie e miele.
In un attimo, le labbra di Scorp, furono su quelle di Rose. Dolci e morbide le loro labbra restarono unite per pochi secondi.
Poi Scorpius si staccò, guardò Rose negli occhi, le diede un leggero bacio sulla fronte e le sussurrò: “Ti amo” nell’orecchio. Prese la sua cartella e se ne andò.
Rose, nel frattempo, rimasta sola, sorrise e impresse quel momento ancora più a fondo nella sua mente. Era stato il suo primo bacio, col ragazzo che le piaceva, e non voleva dimenticarlo per nulla al mondo.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 23/12/2008, 15:45




ultimo capitolo di transizione. prometto che dai prossimi la storia sarà più movimentata.

5 Capitolo
“Euforia”



L’aveva baciata. L’aveva baciata. L’aveva baciata. Non ci credeva ancora. Lui Scorpius Hiperion Malfoy aveva avuto il coraggio di baciare Rose Weasley.
Si era sentito felice. Il suo primo bacio. E ora era sicuro che anche Rose era innamorata di lui. Al cento per cento. Ora doveva trovare solo il coraggio di chiederle di essere la sua ragazza. Voleva averla tutta per se, e che tutti dovevano sapere che era sua. Così si sarebbero calmati gli ormoni.
Non si era accorto che l’aveva seguito. Era stata due metri appena dietro di lui, dalla biblioteca alla Torre di Grifondoro.
Scorpius si avvicinò al ritratto della Signora Grassa.
“Parola d’ordine?”
“Fata salterina”
Il passaggio si aprì. Rose entrò subito dopo di lui. La Sala Comune era vuota. Erano tutti nel parco a godersi le ultime giornate di sole.

*


L’aveva seguito fin da quando era uscito dalla biblioteca. Aveva dimenticato lì il suo libro di pozioni. Sembrava non essersi accorto che lo seguiva.
Era entrata subito dopo di lui, nella Sala Comune vuota. Erano tutti al parco.
Spinta da una forza gravitazionale, proveniente da Scorp, gli si avvicinò. Era così bello. E, accanto alla luce del sole, sembrava che la sua pelle brillasse. Gli accarezzò la mano. Era calda. Liscia. Morbida. Scorpius si accorse della sua presenza.
“Rose, scusa non ti avevo vista!” Le sorrise.
“Non ti preoccupare”. Poi, senza sapere come, si ritrovò con la testa appoggiata sul suo petto, stretta in un caldo abbraccio. Scorpius le baciò i capelli, e tenendola sempre stretta, la fece sedere in braccio a sé.
Com’era tenera quella ragazza. Era stanca, glielo si leggeva negli occhi. Ma sembrava non volesse addormentarsi. La cullò piano, dolcemente. Piano piano, le palpebre di Rose cedettero. Si addormentò.
La prese in braccio, con l’intento di portarla nel dormitorio femminile. Si ricordò però, che ai maschi era vietato salirci. Non voleva portarla in quello maschile, perché se fosse arrivato qualcuno, avrebbe subito fatto conclusioni affrettate.
Provò comunque salire le scale femminili, e con sua grande sorpresa, non successe nulla. Forse perché aveva una ragazza in braccio.
Affrettò il passo, salendo i gradini a due a due. Arrivato in cima, nella sua stanza, l’adagiò lentamente sul suo letto. Prima di tornare giù, le diede un leggero bacio sulla fronte. Era proprio innamorato.
Fece appena in tempo a ritornare in Sala Comune, che Albus, James, Hugo e Lily varcassero il ritratto. Sarebbe stato difficile spiegare, se lo avessero trovato nel dormitorio femminile.
“Ciao ragazzi! Com’è andata la passeggiata?”
Gli rispose Albus.
“Non sai cosa ti sei perso, Scorp! James e Hugo si sono buttati nel lago e Lily non la smetteva di gridare! Da morire!”
“felice che vi siate divertiti! Io mi sono portato aventi con pozioni”.Non era tutto vero, ma non aveva il coraggio di dire che aveva baciato Rose, e che era stato tutto il tempo con lei.
“Hi, hi,hi! Che pollo! Dov’è Rosie?”
“Credo sia andata a dormire. Era stanca”.
Finito l’interrogatorio, Scorpius si risedette, mentre gli altri ritornavano a ridere per la mattina. Dal dormitorio femminile non arrivava nessun rumore. Rose, la sua Rose, dormiva beatamente, forse sognandolo.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 6/1/2009, 16:59




6 Capitolo
“Natale


18 dicembre. Ormai il Natale era alle porte. Al castello erano tutti su di giri, persino Rose. Era anche più tranquilla. Ormai, la sua storia con Scorpius Malfoy era uscita allo scoperto.
Con sua grande sorpresa nessuno li aveva criticati, anzi, e soprattutto i suoi cugini si erano dimostrati contenti. Ora, l’unico ostacolo era papà Ronald, ma era sicura che la madre l’avrebbe sostenuta. Vabbè, per il momento era meglio non pensarci.
Quel sabato ci sarebbe stata la seconda gita a Hogsmeade. Naturalmente ci sarebbe andata con il suo Scorp. Non vedeva l’ora!
Indossò una felpa e un jeans, semplici e comodi per la passeggiata. Aveva intenzione di comprare tutti i regali, perché era sicura che poi non avrebbe avuto altre occasioni. Inoltre aveva promesso a Hugo, che era malato, che gli avrebbe portato dei dolcetti da Mielandia.
La professoressa McGranitt, stava aspettando tutti i ragazzi nel cortile della scuola, raccogliendo i permessi di quelli del terzo anno.
“Bene ragazzi. Conoscete le regole, quindi niente guai. Andate.” Con queste parole, la preside congedò tutti i ragazzi, ritornando nel suo studio. Era ormai qualche anno che non tornava ad Hogsmeade , perché per lei era troppo doloroso.
Nel frattempo i ragazzi erano arrivati alle porte del villaggio magico, dove si divisero. Lily, infatti, la sera prima, aveva supplicato Al e Jem di lasciare andare da soli Scorp e Rosie. Erano una coppia ormai, e con il Natale vicino, presto si sarebbero dovuti separare, quindi per loro, ogni attimo insieme era di gioia immensa.
“Beh … ragazzi ci vediamo oggi ad Hogwarts. Noi andiamo!” Lily, fece maliziosa, l’occhiolino a Rose, che arrossì piegando il capo.
Scorpius invece, guardò l’amica con occhi colmi di riconoscenza.
“Grazie Lily. Si ci vediamo dopo, anche noi abbiamo dei regali da comprare!”
Nel frattempo, nascosta dietro un albero, Meggie Brown, tramava vendetta. Non riusciva a credere che ancora una volta, una Granger l’avesse vinta. Aveva messo prima lei gli occhi su Scorpius Malfoy, e lo voleva, anche a costo di infrangere le regole scolastiche. Lei non era una debole come sua madre, si sarebbe ripresa ciò che era suo.

“Calì io … io credo di aspettare un bambino!”
“Lavanda ma cosa dici? Ne sei sicura?”
“Si Calì ne sono sicura!”
“Chi sarebbe il padre?”
“Weasley, Ron Weasley!”
“Lav ma sei impazzita?Lui è sposato, con la Granger!”
“Si lo so, ma ho intenzione di tenere il bimbo. Comunque non preoccuparti, non ho intenzione di dirglielo!”


Quel pomeriggio, verso le 15:30, Rose e Scorpius, al castello. Avevano leggermente ritardato rispetto agli altri, ma non trovarono nessuno a rimproverarli.
Pieni di pacchetti, ritornarono in Sala Comune.
“Ce ne avete messo di tempo, eh!”James scoppiò a ridere.
“Avviamo fatto tardi da Mielandia!” Rose prese una busta e la lanciò tra le braccia di Hugo. Poi, salì in camera sua e si addormentò. Ultimamente era sempre stanca.
Si svegliò circa quattro ore dopo, in tempo per la cena.
In Sala Grande, c’erano molti addobbi, non è per niente era la cena di Natale. Il giorno dopo, infatti, tutti sarebbero partiti per le vacanze.
Quando tutto finì, Rose, ritornò in camera a preparare le valigie. Scorpius invece, rimase a parlare con gli altri.
“Ragazzi sono preoccupato per Rosie. Dorme sempre!”
“Non preoccuparti, è solo stanca. Sai che studia il doppio con i G.U.F.O.!”
“Si forse hai ragione!”
E si, la povera Rosie dormiva sempre per la stanchezza. Studiava e leggeva come sempre, e in più, da quando faceva coppia fissa con Scorpius, si cimentava in ogni genere di attività proposta da lui, quindi non c’era nessuna sorpresa, nel trovare che ogni giorno era sempre più stanca.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 13/1/2009, 19:38




e finalmente ci sono riuscita.....ho copiato il settimo capitolo...speo vi piaccia....

7 Capitolo
“Casa”


Erano passati due giorni dalla visita a Hogsmeade, e finalmente tutti erano tornati a casa.
Quell’anno, i Potter e i Weasley, avevano deciso di passare insieme il Natale, a Grimmould Place numero 12. Non lo facevano dalla loro prima battaglia contro i Mangiamorte e Voldemort, al Ministero della Magia. Rose era molto felice di ciò, ma il suo Scorpius le mancava. Gli inviava lunghe lettere ogni giorno e altrettante ne riceveva. A giudicare dai toni, anche il giovane Malfoy sentiva la mancanza della sua innamorata. Aveva detto tutto a suo padre, Draco, e questi si era dimostrato felice della scelta del figlio, e a detta di Scorp, aveva una voglia matta di conoscere la giovane Rosie.
Rose, dal canto suo, non aveva fatto parola ne con il padre né con la madre, ne tantomeno con gli zii. Aveva inoltre pregato i cugini di non farne parola. Non si sentiva ancora pronta, e aveva una folle paura della reazione di Ron. Non era un segreto infatti, che il Weasley provava un profondo odio verso Malfoy, che per anni l’aveva soprannominato Lenticchia.
“Rose! Vieni ad aprire la porta!” Ginny, la stava chiamando, costringendola ad alzare la testa dal libro di incantesimi che stava leggendo. Il professor Vitius glielo aveva prestato per le vacanze, sapendo che gli incantesimi erano la sua passione.
“Si, zia, ora scendo!” Si catapultò dalle scale, e andò a sbattere contro il portombrelli a zampa di troll. Come previsto, il ritratto della signora Black si svegliò ed iniziò ad urlare. Harry ed Hermione però, intervennero in fretta e il silenzio ritornò.
Rose, nel frattempo, biascicando scuse corse ad aprire. Sto sognando, pensò. Lì, stagliato sulla soglia di casa, c’era il suo Scorp, con la madre Astoria e Draco, il padre.
Perdinci, le feste lo hanno reso ancora più bello! Rose si stupì dei suoi stessi pensieri.
“Scorpius!” Gli si gettò al collo, annusandolo. Quanto le era mancato quel profumo, eppure erano solo quattro giorni che non lo inspirava.
“Ciao, piccola! Piaciuta la sorpresa?” Aveva un sorriso a trentadue denti, e dietro di lui, Draco lo guardava sorridente e comprensivo.
“Siii!!! Ma come ti è venuta?” Era felicissima. Il suo amore era lì. In quel momento, neanche Ron la spaventava. Ma, parli del diavolo e ti spunta la coda. Dalla cucina, infatti, il padre la chiamava.
“Venite, entrate. Signori Malfoy, datemi i cappotti che ve li appendo!” Passato il primo momento d’imbarazzo, Rose tornò la perfetta padroncina di casa. La signora Malfoy, Astoria, le fece un sorriso caldissimo, e prima di darle il cappotto l’abbracciò teneramente.
“Sei una cara ragazza. Scorpius ha ottimi gusti” Rose sorrise grata e ricambiò la stretta. Ora capiva da chi aveva ereditato, Scorp, i suoi dolcissimi abbracci.
Nel frattempo, in salotto, tutti si erano accomodati. Quando Rose e Scorpius entrarono, constatarono con sorpresa che tutti sorridevano e si sentivano a proprio agio, tranne, naturalmente, Ron. Ma questo era previsto.
Scorpius, si sedette e con un cipiglio malizioso, attirò Rose fra le sue braccia e la fece accomodare sulle sue gambe. Lei, rossa d’imbarazzo, la madre che le sorrise incoraggiandola. Non si poteva dire lo stesso di Ronald. Guardava la figlia maggiore in cagnesco , e aveva le orecchie rosse. Faceva così, anche quando, ai tempi della scuola Harry e Ginny si scambiavano tenerezze.
“A quanto pare Weasley, c’è una buona probabilità che io e te diventiamo consuoceri!” Malfoy senior, lo disse quasi con soddisfazione, facendolo diventare, se possibile, più rosso di un’aragosta.
“Rosie! Tu!Con un Malfoy! Io … io … non me lo sarei mai aspettato da te!” Indignato Ron, si alzò dalla poltrona, e seguito da Hermione che cercava di calmarlo, uscì dalla stanza.
Gli occhi di Rose si riempirono di lacrime, che, calde, iniziarono a scorrerle sulle guance bollenti. Aveva previsto che il padre si arrabbiasse, ma non che avrebbe fatto così. Si strinse ancora di più a Scorp, che cullandola le chiedeva scusa. Lily in un attimo le fu accanto e la prese per mano, con l’intento di accompagnarla in camera. Svuotata dalle sue emozioni si fece portare, salutando prima, con un bacio, Scorpius, che si era già alzato per andarsene con la sua famiglia. Lui le sorrise, tristemente, e un calore le riscaldò il petto.
In camera, con la compagnia delle carezze e delle parole di consolazione dei suoi cugini, pianse tutte le sue lacrime, fino a quando, stremata, con cadde in un sonno profondo e senza sogni.
L’indomani sarebbe stato un duro giorno d’affrontare.

 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 19/1/2009, 15:28




8° Capitolo
“Scoperta e addii”


La mattina dopo, quando Rose si alzò, dopo una notte ricca di lacrime, scoprì che Ron non era in casa. Era uscito prima, proprio perché non voleva incrociare la figlia. Era ancora scosso per la scoperta della sera precedente. Non poteva credere che sua figlia, la sua Rose, avesse avuto il coraggio di tradirlo. Ma parlava proprio lui. Non aveva dimenticato che 15 anni prima, pochi mesi dopo aver saputo che Hermione aspettava un bimbo, ad una festa del Ministero, era stato con Lavanda. Sua moglie naturalmente non ne aveva mai saputo nulla e a lui non aveva il coraggio di dirglielo.
Nel frattempo a Grimmould Place, i ragazzi si stavano dando gli auguri e si ringraziavano per i doni scambiati. In mezzo a tutti quei visi allegri, solo uno se ne stava in disparte.
“Rose, lascia stare tuo padre. Non pensarci. Se tu ami Scorpius e lui ricambia, non vedo cosa c’è di male nel fatto che voi stiate insieme!” Hermione riusciva a capire molto bene lo stato d’animo della figlia. Ron le aveva fatto patire le stesse sofferenze ai tempi della scuola, e spesso lo faceva anche oggi.
“Mamma, lo so che per te non ci sono problemi, ma mi piacerebbe avere anche l’approvazione di papà” Singhiozzò, e le lacrime tornarono a scendere. Si sentiva un po’ come la Giulietta di Shakespeare. Anche a lei, il padre impediva la relazione con Romeo, per gli screzi tra le loro famiglie.
“Parlerò io con Ron. Non ti preoccupare. Risolveremo la faccenda” Abbracciò la figlia, asciugandole le lacrime. Ancora una volta si rivide ragazzina e sentì ancor più solidarietà verso Rose. Ai suoi occhi era debole e indifesa.
Il pomeriggio di Natale passò piuttosto in fretta, e alla sera, la casa iniziò ad affollarsi. C’erano proprio tutti: Teddy e Victoire, Kingsley, i professori. Una rimpatriata dell’Ordine della Fenice, insomma.
Verso le 7 suonarono al campanello. Come sempre fu Rose ad aprire, si stupì nel ritrovarsi di fronte, la sua compagna di corso, Maggie Brown. Era strano vederla, poiché tra loro non erano mai andate d’accordo, primo perché era la figlia di Lavanda Brown, la ragazza che ad Hogwarts era la fidanzata di suo padre; secondo perché non era un segreto il fatto che da sempre era innamorata del suo Scorpius.
“Ciao Maggie. Che ci fai qui?”
“Bando alle ciance Weasley. C’è tuo padre?”
“Si. È in salone!” Ma che diamine vuole questa?
Con un sorriso cattivo stampato sul volto, Maggie si diresse verso il salone.
Anche se non sembrava, la sua emozione era forte. Finalmente stava per fare un punto nella partita contro Rose. Era sorvolata sul fatto che Scorpius non era suo, ormai aveva perso il suo interesse, ma suo padre lo voleva.
“Salve signori e signore, io sono Maggie, Maggie Brown Weasley!” Sorrise, incurante dei meccanismi che aveva fatto scattare nella testa di tutti i presenti. Harry, stava per mandare di traverso la sua burro birra, Ginny ed Hermione erano rimaste a bocca aperta, Ron aveva le orecchie in fiamme e non riusciva ad articolare nessun suono e Molly era addirittura svenuta.
“Molto divertente Maggie, ma lo scherzo è finito. Cosa vuoi?”
“Rose non c’è nessuno scherzo, io sono la tua sorellastra. Nostro padre dovrebbe ricordarsi quando sono stata concepita. Vero papà?” Si rivolse verso Ron, che in piedi, guardava addolorato Hermione. Una figlia, da Lavanda. Ecco perché non si era mai fatta sentire.
“Si mi ricordo, ma cosa vuoi?”
“Solo conoscerti meglio!” Ecco quale fu la risposta di Meggie.
Quella ragazzina non si era fatta viva per 15 anni, ed ora voleva conoscerlo. Roba da pazzi. Nel frattempo Hermione, rossa di rabbia, con le lacrime che le solcavano il viso, salì nella loro camera da letto, con un semplice Baule Locomotor, preparò la valigia del marito, e quando scese gliela sbatté in faccia.
“Tu lo sapevi? Lo sapevi e per tutti questi anni non mi hai mai detto niente. Vergognati Ronald Weasley!” Lo guardò sprezzante.
“Hermione io … io … posso spiegarti!”
“No, non voglio le tue stupide scuse. Quella è la porta, vai da Lavanda. Ormai per me sei morto!” Piangendo salì di nuovo in camera, con Ginny e Rose che le correvano da dietro, e lasciando solo Ron, che mogio mogio, uscì di casa, anche lui seguito da Harry, George e Maggie, che sorrideva soddisfatta.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 21/1/2009, 22:13




9° Capitolo
“Ritorno e nuovo dolore”


Erano ormai passati tre mesi da quel terribile giorno di Natale. Rose e Hugo non avevano più sentito il padre, e non mancava giorno, in cui la giovane Weasley e la “sorellastra”, si lanciassero incantesimi di sfida. Nessuno dei Potter, dei Weasley e dei loro amici, riusciva a sopportate quella vecchia arpia. Si poteva dire che tutta Hogwarts le era contro, persino i professori avevano iniziato a metterla in punizione senza ragione e affibbiandole voti come D, S e T. Lei, dal canto suo, non sembrava minimamente toccata dalle angherie che era costretta a subire, anzi si poteva dire piuttosto soddisfatta. Ron, infatti, era andato davvero a chiedere asilo a Lavanda, che gli aveva raccontato tutta la storia, nei minimi particolari. Come se non bastasse, il vecchio amore che Ronald provava per Lavanda, era tornato in superficie, e le carte per il definitivo annullamento del matrimonio con Hermione erano già in viaggio. Quest’ultima si era fatta forza e non aveva più versato una lacrima. Imperterrita aveva continuato ad andare a lavoro, senza mai fermarsi per una pausa, fregandosene di ciò che diceva la gente. Aveva dalla sua parte tutti i Weasley, e la collera che Molly provava verso il sesto figlio era indescrivibile.
Nel frattempo a scuola, le lezioni si svolgevano tranquillamente, per modo di dire. Nonostante mancassero ancora due mesi agli esami, la tensione era palpabile. Come sempre, erano spuntati gli amuleti portafortuna e le bevande che ti facevano diventare bravissimo. Il compito di toglierle dalla circolazione toccava ai Prefetti e ai Capiscuola, cosa che dava molto fastidio a Rose e Albus, perche di conseguenza non avevano molto tempo per studiare.
Quel giorno, era stata programmata un’altra uscita a Hogsmeade, e né Rose né Scorpius avevano voglia di andarci. Fu così che, alle 8:30, mentre Lily, Al, Jem e Hugo si recavano verso il portone, i due piccioncini se ne andarono al parco. Si sedettero sulle radici della quercia preferita di Rose, che si era portata dietro un libro da leggere. Scorp invece, aveva bisogno di portarsi avanti con i compiti, perciò si era portato la cartella, stracolma di libri e fogli.
La giornata era molto calda, e in giro di vedevano già le divide estive. Il vento, leggero, scompigliava i capelli di Rose, che grazie ai raggi del sole, avevano assunto una piacevole sfumatura arancio-dorata. Sembrava molto rilassata, ma Scorpius sapeva che era tutta apparenza. Dentro Rose, c’era un susseguirsi di pensieri tristi e dolorosi, tutti causati dall’abbandono del padre e dalla nuova scoperta. Non sapeva fino in fondo cosa provasse, ma cercava sempre, in ogni momento, di tranquillizzarla, di farla sorridere. Veder andare via il padre, dopo aver annunciato la loro relazione, doveva averla scossa a tal punto che aveva paura, potesse pensare che fosse stata colpa sua. Purtroppo non ne sapeva niente, perché in quei giorni, Rosie non si confidava con nessuno. Era tornata la ragazza chiusa in se stessa che l’aveva fatto innamorare e disperare contemporaneamente. Purtroppo sentiva anche che gli stava sfuggendo e l’idea di perderla faceva soffrire così tanto anche lui, che non riusciva a fare nulla di buono. In classe non riusciva a concentrarsi sulle spiegazioni, i compiti erano sempre troppo brevi e ingarbugliati, nel Quidditch non riusciva più a fare punti.
Rose da parte sua, cercava di sotterrare quello strano senso di vuoto che sentiva, impegnandosi in letture sempre più difficili, che la concentrassero ampiamente. Era felice di avere accanto a sé Scorpius, lo sentiva dolce e premuroso nei suoi confronti, e spesso, ripensandoci le venivano le lacrime agli occhi.
Si sentiva sola e indifesa, con il disperato bisogno che qualcuno l’aiutasse. Fortunatamente quell’aiuto l’aveva trovato.
“Grazie Scorpius!” Sussurrò, con la voce piena di riconoscenza.
“E di cosa?” Scorpius sembrava alquanto frastornato.
“Di tutto!!!” Rose si alzò i piedi e attirando a sé Scorpius lo abbracciò forte. Lui ricambiò l’abbraccio e la baciò, felice che tutte le sue paure rimanessero tali.
 
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**Momi--Swan**
view post Posted on 22/1/2009, 19:06




10° Capitolo
“I G.U.F.O.”


Giugno. G.U.F.O. Fine della scuola. Separazioni.
Ecco i pensieri che attraversavano la testa dei ragazzi di Hogwarts. Quell’anno era stato felice per tutti, escluso forse per qualche piccolo particolare. Nessuno voleva lasciarsi, anche solo per pochi mesi.
Non tutti erano però tristi. Maggie, ad esempio, poteva passare del tempo con entrambi i suoi genitori, finalmente riuniti; i tre fratelli Potter, sarebbero potuti andare con il padre e la madre alla finale della Coppa di Quidditch, che anche quell’anno si sarebbe tenuta in Inghilterra, e molto probabilmente anche rose e Hugo avrebbero fatto parte del gruppetto.
Con i pensieri rivolti comunque alle vacanze, Albus, Rose e Scorpius si accinsero ad affrontare il loro primo vero esame scolastico: il Giudizio Unico per i Fattucchieri Ordinari. La tensione era stata abilmente combattuta, e così, il 5 giugno affrontarono il primo esame, quello di Trasfigurazione. A seguire ci furono quello di Pozioni, di Incantesimi, di Difesa contro le Arti Oscure, Erbologia, Cura delle Creature Magiche, Storia della Magia, Astronomia che si tenne di notte, e Rose, che aveva seguito più corsi, come a suo tempo aveva fatto la madre, finì con Antiche Rune e Aritmanzia.
I risultati sarebbero, naturalmente, arrivati all’inizi di agosto, e quindi non c’era bisogno di preoccuparsi per un altro mese e mezzo.
“Allora, io credo di essere andata bene, ma sono sicura di aver sbagliato almeno una traduzione di Antiche Rune, e un ingrediente di Pozioni. In Storia della Magia …” disse Rose, in Sala Grande, dopo aver finito l’ultimo esame.
“Rosie, per favore, gli abbiamo fatti, e una volta basta e avanza!”
Albus scoppiò a ridere, rischiando di strozzarsi con il pasticcio di rognone. Era la prima volta che Scorpius si permetteva di interrompere la sua adorata e l’avvenimento era da segnare sul calendario. Inaspettatamente Rose fu d’accordo. Cosa ti fa fare l’amore, pensò Albus, decisamente scombussolato.
“Ah Scorp, papà mi ha chiesto di chiederti cosa avresti fatto durante le vacanze.” James, aveva ricevuto la lettera con la richiesta quella mattina, ma aveva dimenticato di chiedere prima.
“Non so. Credo resterò a casa ad ammuffire.” Sorrise sarcastico.
“Bene fratello, perché credo abbia intenzione di invitarti a passare qualche settimana da noi!” Scorpius e Rose sorrisero raggianti. Di solito i Potter e i Weasley trascorrevano sempre le vacanze insieme, e ciò significava che potevano passare anche l’estate insieme.
“Oh si, che bello! Così potremo andare alla Coppa di Quidditch insieme!” Ancora una volta, in meno di 20 minuti per di più, Rose aveva fatto ammutolire tutti quanti. Era famosa per la sua indifferenza verso il famoso sport magico.
La cena finì nel silenzio totale, e tutti, alla fine, andarono a farsi i bagagli, per la partenza del domani. Anche il sonno trascorse tranquillo, eccetto forse, che tutti dormirono in Sala Comune, chi sul pavimento, chi sulle poltrone, alcuni addirittura sui tavoli e sulle scale.
La mattina dopo, fatta una sostanziosa colazione, i ragazzi si precipitarono sulle carrozze.
Nel treno, uno scompartimento era tutto loro, e si divertirono a fare gli ultimi incantesimi prima di entrare nel mondo babbano.
Alla stazione di King Cross, ad aspettarli c’erano naturalmente tutti i loro genitori, eccetto Ron, che era incollato a Lavanda, che a giudicare dal pancione, aspettava un altro Weasley, a Astoria Greengrass. Draco infatti era vicino ad Hermione, e quando vide il figlio lo guardò con aria sconsolata.
Scorpius non capì, pensava che la madre fosse malata, e così, incurante, salutò la sua Rose, persa a guardare la sorellastra Maggie, che riceveva tutte le attenzioni di Ron, attenzioni che dovevano essere sue.
Entrambi non immaginavano neanche lontanamente, che una volta usciti dal binario 9 e ¾, la loro vita, e anche il loro amore, sarebbero cambiati per sempre, forse irrimediabilmente, chissà.
 
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9 replies since 5/12/2008, 20:14   279 views
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