e finalmente ci sono riuscita.....ho copiato il settimo capitolo...speo vi piaccia....
7 Capitolo
“Casa”
Erano passati due giorni dalla visita a Hogsmeade, e finalmente tutti erano tornati a casa.
Quell’anno, i Potter e i Weasley, avevano deciso di passare insieme il Natale, a Grimmould Place numero 12. Non lo facevano dalla loro prima battaglia contro i Mangiamorte e Voldemort, al Ministero della Magia. Rose era molto felice di ciò, ma il suo Scorpius le mancava. Gli inviava lunghe lettere ogni giorno e altrettante ne riceveva. A giudicare dai toni, anche il giovane Malfoy sentiva la mancanza della sua innamorata. Aveva detto tutto a suo padre, Draco, e questi si era dimostrato felice della scelta del figlio, e a detta di Scorp, aveva una voglia matta di conoscere la giovane Rosie.
Rose, dal canto suo, non aveva fatto parola ne con il padre né con la madre, ne tantomeno con gli zii. Aveva inoltre pregato i cugini di non farne parola. Non si sentiva ancora pronta, e aveva una folle paura della reazione di Ron. Non era un segreto infatti, che il Weasley provava un profondo odio verso Malfoy, che per anni l’aveva soprannominato Lenticchia.
“Rose! Vieni ad aprire la porta!” Ginny, la stava chiamando, costringendola ad alzare la testa dal libro di incantesimi che stava leggendo. Il professor Vitius glielo aveva prestato per le vacanze, sapendo che gli incantesimi erano la sua passione.
“Si, zia, ora scendo!” Si catapultò dalle scale, e andò a sbattere contro il portombrelli a zampa di troll. Come previsto, il ritratto della signora Black si svegliò ed iniziò ad urlare. Harry ed Hermione però, intervennero in fretta e il silenzio ritornò.
Rose, nel frattempo, biascicando scuse corse ad aprire.
Sto sognando, pensò. Lì, stagliato sulla soglia di casa, c’era il suo Scorp, con la madre Astoria e Draco, il padre.
Perdinci, le feste lo hanno reso ancora più bello! Rose si stupì dei suoi stessi pensieri.
“Scorpius!” Gli si gettò al collo, annusandolo. Quanto le era mancato quel profumo, eppure erano solo quattro giorni che non lo inspirava.
“Ciao, piccola! Piaciuta la sorpresa?” Aveva un sorriso a trentadue denti, e dietro di lui, Draco lo guardava sorridente e comprensivo.
“Siii!!! Ma come ti è venuta?” Era felicissima. Il suo amore era lì. In quel momento, neanche Ron la spaventava. Ma, parli del diavolo e ti spunta la coda. Dalla cucina, infatti, il padre la chiamava.
“Venite, entrate. Signori Malfoy, datemi i cappotti che ve li appendo!” Passato il primo momento d’imbarazzo, Rose tornò la perfetta padroncina di casa. La signora Malfoy, Astoria, le fece un sorriso caldissimo, e prima di darle il cappotto l’abbracciò teneramente.
“Sei una cara ragazza. Scorpius ha ottimi gusti” Rose sorrise grata e ricambiò la stretta. Ora capiva da chi aveva ereditato, Scorp, i suoi dolcissimi abbracci.
Nel frattempo, in salotto, tutti si erano accomodati. Quando Rose e Scorpius entrarono, constatarono con sorpresa che tutti sorridevano e si sentivano a proprio agio, tranne, naturalmente, Ron. Ma questo era previsto.
Scorpius, si sedette e con un cipiglio malizioso, attirò Rose fra le sue braccia e la fece accomodare sulle sue gambe. Lei, rossa d’imbarazzo, la madre che le sorrise incoraggiandola. Non si poteva dire lo stesso di Ronald. Guardava la figlia maggiore in cagnesco , e aveva le orecchie rosse. Faceva così, anche quando, ai tempi della scuola Harry e Ginny si scambiavano tenerezze.
“A quanto pare Weasley, c’è una buona probabilità che io e te diventiamo consuoceri!” Malfoy senior, lo disse quasi con soddisfazione, facendolo diventare, se possibile, più rosso di un’aragosta.
“Rosie! Tu!Con un Malfoy! Io … io … non me lo sarei mai aspettato da te!” Indignato Ron, si alzò dalla poltrona, e seguito da Hermione che cercava di calmarlo, uscì dalla stanza.
Gli occhi di Rose si riempirono di lacrime, che, calde, iniziarono a scorrerle sulle guance bollenti. Aveva previsto che il padre si arrabbiasse, ma non che avrebbe fatto così. Si strinse ancora di più a Scorp, che cullandola le chiedeva scusa. Lily in un attimo le fu accanto e la prese per mano, con l’intento di accompagnarla in camera. Svuotata dalle sue emozioni si fece portare, salutando prima, con un bacio, Scorpius, che si era già alzato per andarsene con la sua famiglia. Lui le sorrise, tristemente, e un calore le riscaldò il petto.
In camera, con la compagnia delle carezze e delle parole di consolazione dei suoi cugini, pianse tutte le sue lacrime, fino a quando, stremata, con cadde in un sonno profondo e senza sogni.
L’indomani sarebbe stato un duro giorno d’affrontare.