»Quanto Cadono le Stelle, VM 17

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»Reishi__Revenge
view post Posted on 3/3/2009, 23:42





»Quanto Cadono le Stelle


[Naruto]






SPOILER (click to view)
Genere: Romantico, Drammatico, Malinconico, Sentimentale, Erotico;
Rating: Rosso;
Avvertimenti: Lemon
Pairing: Anko~Kakashi Anko~Kabuto Anko~Orochimaru
Spazio Commenti Qui


Capitolo I


""Ci Addormenteremo Insieme""



Luna...è così che chiamavano quella timida fonte di luce...ma lei si era convinta che si chiamasse Anko...proprio come lei. Perchè?
Per il semplice fatto che le assomigliava molto: in un manto di stelle, lei era sempre lì, diversa da tutti.
Luna.
Perchè non poteva essere anche lei una stella? Avrebbe ceduto il suo ruolo volentieri per essere come gli altri...per modificare il proprio passato...e magari anche il sensei...
Ed ora quella Luna sembrava vivere con lei, Anko dormiva durante il giorno nonostante gli incubi...e la notte?
la notte arrivava quello che doveva essere l'uomo nero a compiere le proprie sevizie. A tenerla sveglia con quelle parole e con quei gesti così sporchi...e lei voleva morire...chiudere gli occhi per sempre pur di non subire quelle violenze...era diventata un oggetto nelle mani di un pazzo...la cavia sulla quale il dottore testava i suoi studi. Ma lei conosceva bene le sue ricerche...una di queste era vedere fino a che punto poteva sopportare quel dolore...quante volte potesse piangere in una notte...quanto alte potessero essere le sue grida e i suoi sospiri...Anko combatteva per non cedere, per ricacciare dentro quei gemiti...ma era inutile.
E lui godeva ancora di più nel vederla così combattuta. Il suo essere Kunoichi gridava nella sua testa di rimanere impassibile a quelle sevizie, di lasciare che compisse il suo "lavoro", che appagasse il suo desiderio...ma la donna, rimasta sopita troppo a lungo, gridava di continuare quella tortura così perversa e sbagliata.
Mancava poco ormai, qualche ora e lui sarebbe tornato...le mura di quella prigione si sarebbero nuovamente sporcate del suo sangue e del suo seme...l'aria si sarebbe impregnata delle sue urla...non vi era via d'uscita se non la sua mente.
Anko sapeva di non poter fare più nulla, la speranza di tornare a Konoha ormai era solo un sogno, così si chiudeva nel suo mondo, lì dove vi erano i ricordi più belli...e non si curava di mandare via quella lacrima che scendeva dagli occhi scuri quando rivedeva nella sua mente quel volto perennemente celato da una mascherea...ma lei aveva avuto l'"esclusiva". Lei sapeva cosa si nascondeva dietro quel velo nero. Anko aveva sfiorato le sue labbra con le proprie...Anko l'avrebbe amato anche al buio...ed ora non poteva far altro che ricordare....

A:Kakashi-
K:mh?-
A:Fa uno strano effetto andare a dormire sapendo che non ti manca nulla...e svegliarti al mattino con la consapevolezza di aver perso tutto-
K:lo so, se è per questo, io non sono mai andato a dormire...mi sono sepre e solo svegliato...-
parlare con lui era come leggere un libro di poesie...rispondeva sempre e solo con quelle metafore..ma in fondo le piacevano.
A:Allora siamo in due-
K:Esatto-
...Silenzio...
K:Anko-
A:dimmi-
K:vorresti addormentarti con me?-
Un'altra metafora.
Una promessa dettata dalla solitudine e dal cuore.
A:Si, ma poi ci sveglieremo, e torneremo a non avere più nulla...-
K:Ti sbagli...-
Il calore della sua mano che stringeva quella della ragazza.
Un gesto insolito.
Non avevano mai avuto un grande rapporto...
eppure erano così simili...
K:...tu avrai sempre me-


Poi il rumore della porta che si apriva la riportò sulla terra, rinchiusa in quella tetra cella...eppure aveva volato, con la mente certo, ma aveva comunque volato lontano da quel posto...
La luce della luna rifletteva sugli occhiali del ragazzo che a passo lento si avvicinava senza staccare gli occhi da lei, era lì, i polsi legati dalle catene, lo sguardo a terra mentre il sangue si era rappreso a terra.
Almeno aveva la consolazione di essere curata e di potersi lavare...non avrebbe mai dimenticato la prima volta che era stata torturata e violentata da quel ninja...il sangue che correva veloce lungo le sue carni bianche, il sudore che le imperlava il volto...e faceva male, bruciava sentire che passava sui tagli...non pensava che il sudore potesse fare così male...ma il dolore più grande era lui...cercava di estorcerle qualche informazione e se rispondeva bene, se non rispondeva meglio, le apriva le gambe senza un minimo di delicatezza violando la sua intimità...con Kakashi era tutto diverso...lui non le avrebbe mai mancato di rispetto in questo modo, non l'avrebbe mai costretta...
Kakashi con lei faceva l'amore...
Kabuto solo sesso.
Ed ora lui era lì che la guardava mentre sterilizzava un kunai con una flebile fiamma.
Il medico le si avvicinò alzandole il volto facendo in modo che i loro occhi s'incontrassero. E cosa avrebbe visto in quelli della ragazza? Non vi era più quella rabbia dei primi giorni, vi era solamente rassegnazione e rimpianto. Eppure, nel profondo di questi l'odio non era mai morto, giaceva in un angolo buio del suo sgguardo, Anko lo custodiva gelosamente...Non le era rimasto nintaltro se non ricordi e odio.
K:Scommetto che morivi dalla voglia di vedermi-
la ragazza rimase in silenzio, rispondere o meno non avrebbe allegerito la sua posizione, lui l'avrebbe violentata.
Ancora.
Ancora.
Ancora.
K:Facciamo un gioco, se mi rispondi correttamente allora evito di farti del male con questo-
disse indicando il Kunai dalla punta ancora incandescente.
K:Che cosa facevi al confine con gli altri dell'Elitè Speciale?-
A:Raccoglievamo fiori-
Rispose Anko sorridendo appena, era divertente prendersi gioco di lui...una piccola rivincita...tanto non cambiava molto se parlava della missione...
K:Mi dispiace, la risposta non è esatta...quindi...
Con estrema lentezza la lama dipinse un solco scarlatto sulla candida pelle del braccio di Anko che trattenne un gemito di dolore.
A:Fottuto bastardo-
K:Hai ancora la forza di insultare!? Te la faccio passare io-
Un'altra ferita, un'altra ancora. Ormai aveva perso il conto...e il suo sangue era lì, a scivolare sul pavimento formando lentamente una pozza rossa...
A:So dove vuoi arrivare...ma da me non avrai nulla! Non parlerò mai!-
Gridò con la poco voce che le era rimasta mentre Kabuto si accendeva di uno sguardo sinistro e malizioso. Uno sguardo di cui avere paura.
K:Non avrò nulla? Ne sei così sicura?-
Ed ecco che la tortura più grande cominciava, di nuovo.
Le mani gelide del ragazzo correvano lungo il suo corpo mentre stracciavano le vesti della Kunoichi che scalciava inutilmente...
In poco tempo le mani avide di Kabuto l'avevano spogliata mettendo a nudo le sue intimità, umiliandola ancora. E lei piangeva, tentava in ogni modo di sfuggire al suo desiderio ma era come un uccello in gabbia...aveva le mani tenute strette da quelle catene che la costringevano a rimanere sempre con le braccia alzate, che le negavano la libertà.
Kabuto la tirò verso di sè mentre con le dita vagava per il suo corpo raggiungendo il basso ventre e il pube della giovane...
A:Ti odio! Ti odio!-
Ma era proprio questo ciò che lui voleva sentirsi dire. Desiderava che Anko l'odiasse, che riversasse su di lui tutto il suo rancore.
Il cuore della ragazza sembrò fermarsi quando con le dita lui violò nuovamente la sua femminilità, le fece male, una carezza violenta la sua.
Ma Kabuto non poteva essere paziente con lei, non riusciva a far tacere i propri desideri...così l'afferrò per le caviglie tirandola verso di sè, facendo aderire il proprio bacino con quello di Anko che urlò nel momento in cui la penetrò con violenza inaudita.
Pianse Anko, incapace di trattenere le grida...quel dolore così lacerante...
Poi le spinte cominciarono a farsi più forti e le urla più alte e forti...lui invece ansimava mentre raggiungeva l'apice del piacere.
Un piacere personale.
Un piacere egoista.
Un piacere Proibito.
Un piacere che faceva male.
Si spinse dentro di lei con più foga per poi uscire un attimo dal suo corpo...
Anko non capì il perchè di tale gesto ma sperò che si fosse stufato...si sbagliava enormemente.
Quella ragazza sembrava dargli assuefazione...ogni notte che passava ne voleva sempre di più...e con una mossa veloce la fece girare costringendola in una posizione che la ragazza ricollegò a quella degli animali...
Anko strinse i denti quando Kabuto tornò a penetrarla questa volta da dietro, con le mani che le afferravano morbosamente i fianchi.
2 spinte...
6...
10..
e lei non poteva fermarlo, le mani legate al muro...lei non poteva oporre resistenza...
lei non poteva fare nientaltro se non urlare...gridare il suo odio.
Kabuto strinse la presa attorno ai fianchi di Anko attirandola un'ultima volta verso di sè...
La ragazza lanciò l'ennesimo grido soffocato mentre guardava la lunha, quella notte sembrava così triste e arresa...come lei.
Kabuto emise un gemito più forte mentre raggiungeva l'orgasmo e usciva dall'imene della ragazza poggiandosi in un angolo esausto.
Anko sentì le ginocchia sulle quali poggiava cedere....il corpo attraversato da un lungo ed intenso brivido....
si mise anche lei seduta mordendosi convulsamente le labbra da dolore...
Le lacrime si mischiarono al sangue, il sangue al sudore, il sudore a quel liquido vischioso che sentiva tra le gambe...
A:Vattene...-
disse lei a mezza voce, quasi un sussurro pieno di odio che però Kabuto udì benissimo...si alzò rivestendosi dei pantaloni violacei che giacevano a terra mentre si sistemava e si apprestava ad uscire da quella cella... quello era l'unico ordine della prigioniera al quale il medico non poteva non sottostare...lui era viscido e malvagio...ma aveva un cuore...e quel cuore batteva per lei...ma Kabuto sapeva perfettamente che Anko non avrebbe mai provato nulla di simile se non per quell'Hatake...allora si accontentava di essere odiato da lei...di averla ogni notte nonostante le sue proteste...di possederla a discapito di un altro...era quello il suo modo di amare.
K:Ti odio Anko...ti odio perchè ti amo...-
 
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